La Krokodil è una droga fatta in casa prodotta con sostanze chimiche altamente tossiche come loiodio, l’acido cloridrico e il fosforo rosso ottenuto dalle scatole di fiammiferi. L’ingrediente principale è la desomorfina, un oppiaceo che si ottiene attraverso la sintesi della codeina.
Il processo di preparazione avviene attraverso la ‘cottura’ della codeina con gli altri prodotti chimici, fino a ottenere una pasta condensata di colore marrone scuro.
Nella ritualità del processo si cela un velo di ipnotismo. L’odore di zolfo è estremamente pungente, permea l’ambiente ristretto delle piccole cucine dove i dipendenti da Krokodil si nascondono dal mondo esterno.
Coloro che ne fanno uso si chiudono in casa impegnati in un ciclo continuo di preparazione e di sballo, con un effetto che dura circa 40 minuti ogni volta.
Passano giorni al chiuso, in un alternarsi di momenti di incoscienza e di sporadica lucidità.
I tossicodipendenti da Krokodil raramente riescono a mantenere una vita sociale normale. La maggior parte di loro non riesce ad avere un lavoro fisso, al massimo svolgono piccoli lavoretti per comprare la dose successiva di codeina.
La codeina è un semplice antidolorifico per il mal di testa, disponibile in qualsiasi farmacia.
Nel giugno 2012, è stato introdotto il divieto di vendere la codeina senza prescrizione medica, portando il numero dei consumatori in forte calo. Nonostante ciò la sostanza è ancora facilmente reperibile sul mercato nero.
La desomorfina che si ottiene dal processo di cottura è altamente impura e ha effetti devastanti sul tessuto muscolare, le cellule del cervello e gli organi. Fegato, reni e cuore sono i primi organi ad essere colpiti. Coloro che ne fanno uso hanno una speranza di vita di circa tre anni.
A Ekaterinburg, una città russa alle porte della Siberia, la Krokodil è diffusa nei sobborghi della città, come alternativa all’eroina considerato troppo costosa. Ekaterinburg è la prima città russa in Asia e ha circa un milione e mezzo di abitanti. Circa l’80 per cento della popolazione di tutta la regione vive a Ekaterinburg. Secondo i dati ufficiali i tossicodipendenti sono circa 40 000.
In Russia il problema delle tossicodipendenze viene generalmente trascurato e sottovalutato, non c’è una vera politica per cercare di contrastare il fenomeno. Secondo associazioni e gruppi di ricerca specializzati, l’unica vera misura in vigore è quella di punire i tossicodipendenti con il carcere. Di fatto, una volta usciti di prigione, le loro condizioni sono spesso peggiori di quanto non fossero prima.
Ambiente: Fotografia
Emanuele Satolli è nato in Italia nel 1979. Emanuele ha iniziato la sua carriera come giornalista dopo aver frequentato la scuola di giornalismo di Torino. Si è in seguito specializzato in fotogiornalismo focalizzando i suoi lavori sulle questioni politiche e sociali. Con il lavoro ‘Krokodil tears’ ha vinto il Kontinent Awards 2014 nella categoria editoriale e documentari. Il lavoro è anche stato selezionato al LUMIX Festival 2014 di Hannover nelle categorie foto e multimedia. Attualmente vive a Roma. Sito personale: www.emanuelesatolli.com